giovedì 18 agosto 2011

A PROPOSITO DI CROCIATE


Mi perviene “L’ultima Crociata”, organo dell’Associazione  Nazionale  Famiglie Caduti e Dispersi della Repubblica Sociale Italiana.
E’ anzitutto strano che le crociate,  sulle  quali la Chiesa Cattolica ha ormai recitato  il “mea culpa” ( assieme ad altri episodi del passato  - giustamente criticati  perché incompatibili con una  religione fondata sul Vangelo - quali le guerre di religione, i massacri dei Sassoni in età carolingia, la “Reconquista” iberica, la liquidazione dei Catari,  le campagne dei cavalieri teutonici , le stragi di “native americans” in  sud-america,   citati coraggiosamente dallo scrittore cattolico Franco Cardini nel suo libro “Cristiani perseguitati e persecutori”) vengano invece oggi  esaltate in molti ambienti  xenofobi e dell’estrema destra.
A parte ciò, desidero manifestare alcune considerazioni sui conten uti di tale pubblicazione.
Condivido la denuncia dei misfatti operati  dopo il 25 aprile 1945 da alcuni appartenenti alla  Resistenza antifascista, che hanno appannato i meriti di quanti hanno invece combattuto per la liberazione dell’Italia dal nazifascismo, e che dopo la vittoria si sono astenuti dal compiere  rappresaglie e odiosi  delitti.
La macabra esposizione dei  corpi massacrati  di Mussolini e della Petacci in Piazzale Loreto, assieme all’uccisione di  civili e militari  italiani che avevano aderito alla Repubblica Sociale Italiana, resteranno nella storia come un’onta che sarà difficile cancellare.
Comprendo l’onore reso dall’”Ultima Crociata” a quei   combattenti  della Repubblica Sociale Italiana che hanno sacrificato la loro vita per un ideale in cui credevano e che, nel triste agone della guerra, anche se caduti per una causa sbagliata, hanno saputo dimostrare abnegazione e coraggio.
Ma dissento dall’esaltazione  di un organismo politico, la RSI , nata dalla ribellione di chi  non ha riconosciuto le decisioni del legittimo governo italiano,  si è opposto ad esse, ha favorito la nascita di uno stato fantoccio ed ha in tal modo provocato la prosecuzione di una guerra ormai dolorosamente perduta e scatenato quella triste guerra civile che ha visto gli italiani combattersi fra di loro.
Comprendo, dunque, che sull’ultimo numero della succitata pubblicazione si renda omaggio agli appartenenti al  Battaglione “Lupo”   della “X Mas” caduti nel 1945 sul fronte del Senio nella zona tra Fusignano e Alfonsine.
Ma che, a conclusione della commemorazione, si inneggi alla “X Mas”  ed alla RSI, questo  lo ritengo  offensivo,  profondamente ingiusto, e va ad onore della nostra Repubblica che lo tollera.
                                                                                                 Giovanni  Zannini          

      

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