mercoledì 27 giugno 2012


IL VALORE DELL’ESEMPIO
E’ strano che un uomo di  grande intelligenza  come  l’ing.Sergio  Marchionne si sia lasciata sfuggire un’ottima occasione per rendere più sicuro il successo del suo progetto di ammodernamento della Fiat di cui ampiamente  si è parlato nei giorni scorsi.
Eppure egli  ben conosce chi sia Lee Jacocca, famoso  manager proveniente dalla Ford,  che nel 1978 ebbe l’incarico di  rimettere in sesto la Chrysler  che stava allora per fallire.
In considerazione della grave crisi in cui versava  l’azienda, egli inaugurò un clima di “austerity”  decidendo,  per prima cosa,  di ridurre drasticamente i compensi suoi e di tutti i dirigenti, eliminando molti benefici di cui essi disponevano e tutte le spese di rappresentanza ritenute superflue. Pose poi mano ad un programma di riduzioni salariali  pacificamente sopportate dagli operai  che  aveva saputo con il suo esempio coinvolgere nell’opera di  salvataggio stimolando il loro spirito di attaccamento all’azienda:  e grazie alle sue capacità organizzative ed al suo genio  tecnico e commerciale, la Chrysler fu salva.
Da noi le cose  sono andate diversamente ed a chi gli faceva capire che, forse, data la crisi, sarebbe stato opportuno che rinunciasse a un po’ dei suoi guadagni stratosferici, Marchionne si è limitato a rispondere  che lui tutti quei quattrini se li merita perché lavora come un cane giorno e notte.
Purtroppo, ha mancato di psicologia perché non si è reso conto di come l’esempio sia un elemento che ieri  ha consentito alla figura di  Cristo di cambiare il mondo,   e poi  a Francesco di esaltare  l’amore fra gli uomini  o a Garibaldi, sempre alla testa dei suoi uomini,  di vincere le sue battaglie.
Sergio Marchionne, è vero,  ha vinto la sua,  ma se avesse dato  un segnale esemplare, si sarebbe risparmiato tante ansie,  la percentuale dei voti a suo favore sarebbe stata ben maggiore del 54% e, soprattutto, il clima in Fiat sarebbe stato, alla fine,  meno polemico e più disteso.     
                                                                                                                         Giovanni  Zannini

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