lunedì 4 novembre 2013

L'ISLAM "MODERATO"

Non solo i droni, l’intelligence, le spie, i soldi, la corruzione, le audaci azioni di commando per combattere quell’Islam feroce che in nome di un falso Allah arma terroristi e li spinge ad orrende stragi di innocenti.
Per combattere gli estremisti islamici occorre infatti pensare a pacifiche strategie diverse da  quelle violente con le quali si vuole attualmente eliminare il terrorismo.
E’ ora di pensare all’altro Islam, quello moderato, che stenta a farsi strada: esistono  infatti, anche in Italia, musulmani che si oppongono a quelli che incitano, come un tempo, alla guerra fra mondo islamico e  non islamico;  che sostengono  la necessità di una riforma illuminata dell’Islam  e di una sua modernizzazione per eliminare anacronismi derivanti da situazioni storiche superate.
Un salutare “mea culpa”, così come l’ha, coraggiosamente,  recitato, per i cattolici, Papa Benedetto XVI allorchè ha riconosciuto che “nella storia, anche in nome della fede cristiana  si è fatto ricorso alla violenza: lo riconosciamo pieni di vergogna”.       
Allo sforzo di questi musulmani i cristiani debbono corrispondere favorendo i contatti, trattandoli con fiducia e senza sospetto, rendendo note alla pubblica opinione ed amplificandole,  le loro prese di posizione tendenti  ad eliminare dalla loro religione la “sharia” che non tiene conto della teologia e dell’etica  della rivelazione coranica. Le prese di posizione, ad esempio - ma molti altri se ne possono fornire -  dello sheikh Mohammed Sayd Tantawi, il grande Imam (scomparso nel 2010) della moschea universitaria  al-Azhar del Cairo - prestigiosa istituzione nota non solo in campo religioso ma anche in quello culturale – che ha contestato anacronistiche tradizioni tuttora esistenti nella sua religione, dal velo integrale alle mutilazioni genitali per le donne, ed ha condannato la chiamata di Ossama Benladen al terrorismo definita non valida né vincolante ed espressamente vietata dal Corano. 
Oltre a ciò, l’Islam moderato che si sforza di effettuare oggi una riforma che nei secoli è mancata - così perpetuando fanatismo e violenza che appannano il vero messaggio religioso di questa grande comunità di credenti -  deve essere appoggiato nel suo sforzo sul piano socio-politico.
Le folle esagitate, affamate e miserabili  inneggianti alla violenza ed al terrore  seguono i loro capi  che  combattono  l’occidente non solo corrotto, ma anche capitalista ed egoista.
E gli occidentali,  i cattolici in primis, se vogliono veramente combattere la violenza ed il terrorismo islamista che inneggia ad un Allah feroce e vendicativo, dovranno prodigarsi a favore di quei popoli vittime dell’ingiustizia: perché, come diceva Michel de Notredame più noto come  Nostradamus, “pane che manca abbondanza di coltelli”.  

                                                                                Giovanni Zannini

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